Come Aprire un Negozio Online

Innanzitutto cerchiamo di capire che cos’è l’e-commerce, il Ministero dell’Industria, Commercio ed Artigianato lo definisce come segue “svolgimento di attività commerciali e di transazioni per via elettronica e comprende attività diverse quali: la commercializzazione di beni e servizi per via elettronica, la distribuzione on-line di contenuti digitali, l’effettuazione per via elettronica di operazioni finanziarie e di borsa, gli appalti pubblici per via elettronica ed altre procedure di tipo transattivo della pubblica Amministrazione”.
In altri termini il processo di vendita, ovvero l’incontro tra domanda e offerta, avviene attraverso una piattaforma on-line.
Attualmente il commercio elettronico, meglio conosciuto come e-commerce, presenta un grande ventaglio di opportunità di business.

Una via di uscita possibile è che si diffonda tra gli operatori italiani la cultura e l’accettazione delle potenzialità dei marketplace, magari considerandoli come eventuale strategia per l’aumento delle vendite all’estero.
Un ulteriore vantaggio del commercio elettronico riguarda le potenzialità delle nuove strategie di marketing, o meglio di webmarketing, che possono essere supportate dall’utilizzo dei social network, tecniche che sono state recentemente sviluppate nell’ambito del Social Commerce.
Un supporto apprezzabile per accorciare i tempi di realizzazione di un progetto e-commerce, lo forniscono alcune società specializzate, facili da trovare on-line, che si occupano dell’elaborazione di business plan e progetti web creati ad hoc per qualsiasi tipo di attività che si voglia introdurre nel mercato virtuale.

A livello dei costi di avviamento, iniziare un’attività di e-commerce è senza dubbio una buona opportunità per chi all’inizio non può contare con un budget elevato.
Se consideriamo la creazione di un piccolo sito di commercio elettronico che utilizza un software “as a service”, in genere i costi sono limitati.
Infatti per questo tipo di prestazioni si dovrà considerare una quota annuale di affitto e sicuramente alcuni costi extra per la messa on-line dei programmi di gestione, in ogni caso molto inferiori a quelli dell’avviamento di un’attività di tipo tradizionale.
Esiste ovviamente anche il rovescio della medaglia, ovvero che la facilità di accesso al commercio virtuale consente ad un numero elevatissimo di attori di stare sulla rete e ciò rende piuttosto difficile la differenziazione dei prodotti per caratteristiche, ma soprattutto per qualità.
A ciò si associa la necessità di investire di più per differenziare l’attività che si vuole promuovere.
Bisogna infatti considerare, oltre al costo dell’hosting, del design del sito e di altre esigenze particolari dell’attività in questione, un budget specifico da destinare ai contenuti del sito ed ai vari aggiornamenti degli stessi, alle immagini, alle descrizioni accurate ed in particolare al progetto di web-marketing.

Nonostante la gestione di un’attività on-line consta di una burocrazia semplificata, infatti tutte le attività amministrative come fatturazione, ordini, cataloghi, spedizioni vengono gestite completamente e unicamente tramite piattaforma, non si possono evitare alcuni dei costosi obblighi burocratici.
Una società di e-commerce dovrà infatti avvalersi di un notaio per la sua costituzione, per un costo di circa un migliaio di euro (fatta eccezione per la costituzione di una società a responsabilità limitata semplificata o una ditta individuale).
Ci sono poi i classici adempimenti amministrativo-fiscali quali l’iscrizione alla Camera di Commercio (tramite ComUnica) e la presentazione della SCIA allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) del Comune nel quale si intende avviare l’attività.
Risulta essere obbligatorio comunicare all’Agenzia delle Entrate l’indirizzo del sito Web, i dati identificativi dell’Internet Service Provider, l’indirizzo di posta elettronica, il numero di telefono e di fax.
La vendita a operatori economici di altro Paese UE prevede anche l’iscrizione nella banca dati VIES (Vat Information Exchange System).
Inoltre è da considerare che la Direttiva 2000/31/CE permette l’avvio di un’attività di commercio elettronico senza bisogno di autorizzazioni preventive, eccetto l’obbligatorietà dei requisiti professionali di alcune attività.

Ad ogni modo è importante considerare che un e-commerce di successo ha bisogno di tempo impiegato al fine di ottenere buoni risultati.
Una delle chiavi del successo di un’attività di commercio elettronico è infatti la riconoscenza del sito da parte dei motori di ricerca, l’individuazione veloce dello stesso grazie a parole chiave efficaci, la creazione di una mailing list considerevole, ma soprattutto è necessario raggiungere una buona conoscenza del comportamento dei potenziali clienti per essere in grado di proporre una politica dei prezzi coerente.
Si deve prevedere che il sito ha bisogno di svilupparsi costantemente e così migliorare ogni dettaglio.